RADIOTELESCOPI  

Cos'è un radiotelescopio

Un radiotelescopio è un telescopio che, a differenza di quelli classici che osservano la luce visibile, è specializzato nel rilevare onde radio emesse dalle varie radiosorgenti sparse per l'Universo, tramite  una grande antenna parabolica, o più antenne collegate. Siamo nel campo della radiastronomia che è lo studio dei fenomeni celesti attraverso la misura delle caratteristiche onde radio emesse da processi fisici che avvengono nello spazio. 

l radiotelescopio è compostoo da un radioricevitore,  simile ad un banale sistema radioricevente, la cui funzione  è quella di misurare l'intensità delle onde EM della banda sopra descritta. La vera differenza tra un radiotelescopio ed un radioricevitore consiste nella debolezza dei segnali captati. Questi vengono convertiti in segnali numerici che i calcolatori sono in grado di trattare o raramente sono convertiti in segnali audio che possono essere ascoltati. . Un radiotelescopio  è dotato di un potere separatore che permette di sapere esattamente da quale zona di cielo giungono determinate radiazioni EM. Con tali misure è possibile conoscere lo spettro di emissione di un corpo celeste. Ovviamente al pari di un telescopio ottico maggiore è il diametro della parabola è maggiore la capacità di captare segnali. I diametri di questi strumenti sono  maggiori dei normali telescopi, in quanto la radiazione emessa da una radiosorgente  è inferiore alla radiazione visibile.  Non per forza dobbiamo costruire radiotelescopi con ampi diametri, ma basta unire più radioricevitori in array (interferometro), per ridurre lo svantaggio rappresentato dal potere risolutivo molto inferiore a quello degli strumenti ottici. Un radiotelescopio è costituito da un antenna , un ricevitore, un preamplificatore, un amplificatore, filtri e sistemi di elaborazione (computer).

a cosa serve il radiotelescopio?

La radioastronomia è il settore dedicato all'indagine dell'Universo tramite la sua osservazione nelle onde radio, che sono onde elettromagnetiche a bassa frequenza e bassa energia emesse da numerosi corpi celesti spesso non osservabili in altre bande spettrali. I dati ottenuti dai radiotelescopi consentono di ottenere informazioni sulla morfologia, la composizione chimica, la dinamica e l'evoluzione di una vasta categoria di oggetti.
Ad esempio, la radioastronomia studia: 

  • l campo magnetico presente nel cosmo, sia diffuso nella materia interstellare e intergalattica, che associato a corpi celesti ben determinati. In particolare, nelle onde radio è possibile studiare l'attività magnetica della fotosfera solare e le magnetosfere dei pianeti, e si possono osservare i resti di Supernovae anche a distanza di moltissimi secoli dalla loro esplosione;
  • le regioni del cosmo dalle quali, per via delle polveri che si frappongono, la luce visibile non può arrivare (ad esempio il centro della nostra Galassia). Alcune di queste regioni sono le culle in cui avviene la formazione stellare: le onde radio possono rivelarne la presenza e permettono di ricavare preziose informazioni sulla composizione chimica delle protostelle e sulle modalità della loro formazione;
  • la distribuzione dell'idrogeno neutro, che costituisce i 75% della materia ordinaria che compone l'Universo e fornisce informazioni preziose sulla struttura, sul moto e sulla massa delle galassie. Grazie all'emissione radio dell'idrogeno neutro è anche possibile studiare come avvengono le interazioni gravitazionali tra galassie vicine tra loro;
  • i buchi neri che si trovano al centro della maggior parte delle galassie e si pensa siano legati ai processi di formazione ed evoluzione delle galassie che li ospitano. Per loro natura, i buchi neri non possono essere osservati direttamente, ma possono essere studiati analizzando la radiazione emessa anche nella banda radio dalla materia (stelle e nubi interstellari) circostante mentre viene attratta dalla loro gigantesca forza gravitazionale;
  • la radiazione cosmica di fondo- il segnale residuo del Big Bang - che porta informazioni sulla nascita dell'Universo, un'epoca ben precedente alla comparsa delle prime stelle. Misure precise della radiazione cosmica di fondo sono essenziali per comprendere come si sono formate le galassie e le strutture cosmiche su grande scala quali gli ammassi di galassie.


RADIOTELESCOPI IN ITALIA

Il Sardinia Radio Telescope (spesso abbreviato in SRT) è un radiotelescopio situato in località Pranu 'e sànguni, nel territorio del comune di San Basilio, in provincia di Cagliari al momento dell'inaugurazione, oggi nella provincia del Sud Sardegna.

Il Sardinia Radio Telescope è il terzo strumento di questo tipo installato in Italia, dopo quelli di Medicina (BO) e di Noto (SR), nonché il più avanzato tecnologicamente e quello di maggiori dimensioni

CROCE DEL NORD - MEDICINA (BO)
CROCE DEL NORD - MEDICINA (BO)
Sardinia Radio Telescope, in sigla SRT
Sardinia Radio Telescope, in sigla SRT

SEGNALI RADIO CAPTATI

Il più famoso segnale radio di origine sconosciuta mai ricevuto fu quello denominato "WOW", era il 18 agosto 1977, quando L'astronomo Jerry Ehman, in Columbus (Ohio) nel controllare i di dati provenienti dal Big Ear Radio Observatory della Wesleyan University,

L’antenna del Big Ear Observatory. Crediti Bigear.org – Naapo
L’antenna del Big Ear Observatory. Crediti Bigear.org – Naapo

vide una stringa di 6 caratteri con  sequenza 6EQUJ5 e preso da un'incontenibile eccitazione, Ehman afferra una penna rossa appoggiata vicino al foglio e, di getto, traccia una linea attorno alla stringa e scrive a margine una singola parola "Wow!". A distanza di quattro decenni il "Segnale Wow!" rimane il più celebre segnale di provenienza extraterrestre che può, forse, indicare una forma di vita intelligente nella galassia. Il "Segnale Wow!" - la sequenza alfanumerica 6EQUJ5 - corrisponde a un segnale della durata di circa 72 secondi proveniente dalla regione prossima alle tre stelle conosciute come Chi Sagittarii, e il cui picco di intensità è rappresentato dalla lettera U, nella frequenza 1420 MHz. il programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) ha da sempre tarato i propri ricevitori radio proprio su questa frequenza, seguendo il ragionamento che un'ipotetica civiltà extraterrestre sceglierebbe proprio questo "canale universale" per trasmettere i propri messaggi.

Nel giro di pochissimo tempo, il "Segnale Wow!" ricevette l'attenzione dell'intera comunità di scienziati del Seti, ma malgrado numerosi tentativi, ad oggi nessuno è mai riuscito ad osservare lo stesso tipo di trasmissione radio, né tramite il "Big Ear" né utilizzando nessun altro radiotelescopio del pianeta. L'ipotesi più recente è quella che il segnale denominato  "Wow!" potrebbe essere stato prodotto da due comete di recente scoperta - la 266P/Christensen e la 335P/Gibbs - che nel 1977 si trovavano, nel cielo, in prossimità della fonte del segnale, che potrebbe essere stato prodotto dalla nube di idrogeno che le accompagna. Il segnale non si sarebbe dunque ripetuto nella stessa posizione perché le due comete avrebbero modificato leggermente la loro orbita. Questa ipotesi, però, rimane controversa e non tutti la considerano una spiegazione plausibile.

15 maggio 2015

È stato reso noto che il radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchuskaya, situato sul versante settentrionale del Caucaso, impegnato nel programma Seti, ossia nella ricerca di messaggi inviati da civiltà extraterrestri, il 15 maggio 2015 ha ricevuto un segnale anomalo e di forte potenza proveniente dalla stella HD164595.

La stella in questione si trova nella costellazione di Ercole a una distanza di 95 anni luce, ha una massa quasi identica a quella del nostro Sole e possiede almeno un pianeta grande come Nettuno ma più caldo, quindi un gigante gasso.  Il segnale è stato osservato una sola volta il 15 maggio 2015 mentre altri 38 tentativi non hanno dato risultati

I FALSI SEGNALI

Gli astronomi del radiotelescopio di Arecibo hanno risolto il mistero degli insoliti segnali da Ross 128, una stella nana rossa a soli 11 anni luce di distanza, e' stato dimostrato che trattavasi  di un'interferenza generata da un uno o più satelliti geostazionari  in orbita alta .

RADIOTELESCOPIO DI ARECIBO


    Trattasi del più grande radiotelescopio ad antenna singola del mondo situato nell'isola di Puerto Rico (Portorico) dal 1963 . Composto da una superficie sferica fissa di circa 305 metri di diametro, appoggiata all'interno di una conca naturale e formato da migliaia di pannelli di alluminio sostenuti da cavi e traforati per alleggerire il più possibile il peso della struttura. Essendo una struttura fissa con la grande parabola ricavata all'interno di una conca naturale, il puntamento dell'oggetto da studiare viene eseguito spostando il ricevitore del segnale, localizzato nel fuoco gregoriano della struttura sferica, a 150 metri al di sopra della conca, opera nella banda radioastronomica compresa tra le lunghezze d'onda di 3 cm e 1 m. Dall'aprile 2004 è in funzione un nuovo ricevitore,  denominato ALFA (Arecibo L-Band Feed Array) è essenzialmente una camera per "fare immagini radio" del cielo in ben sette punti contemporaneamente. ALFA può condurre ricerche su porzioni di cielo a larga scala con una sensibilità impensabile in precedenza, abilitando gli astronomi ad ottenere dati ben sette volte più velocemente che in precedenza. Lo strumento può osservare solo la regione di cielo entro un cono di semiapertura pari a circa 20° e centrato sullo zenit locale. Nel 1974 lo strumento fu impiegato per mandare un messaggio radio nello spazio, diretto ad ipotetiche intelligenze aliene in direzione dell'ammasso globulare M13. " Il messaggio radio è composto da 1679 cifre binarie, numero appositamente scelto in quanto prodotto di due numeri primi (23 e 73). In questo modo, presupponendo che chiunque lo riceva decida di ordinarlo in un quadrilatero, potrà farlo soltanto ordinandolo in 23 righe e 73 colonne o 73 righe e 23 colonne. L'informazione così sistemata nella prima disposizione (23 righe, 73 colonne) produce un disegno senza senso, ma nel secondo modo (73 righe, 23 colonne) forma un'immagine nella quale si possono riconoscere delle informazioni (crittogramma di Drake).

immagine ricavata dalla scomposizione del messaggio radio ordinato nelle 1679 cifre binarie composta da numeri primi 23 e 73. 

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